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Ecologia e fisiologia di Geochelone sulcata

  • Disciplina: Biologia e gestione (ANIMALI ESOTICI)
  • Specie: Tartaruga

Geochelone sulcata è una delle tartarughe di terra di maggiori dimensioni, fino a 75-90 cm di lunghezza, con un peso che può raggiungere i 100 Kg nel maschio mentre la femmina ha dimensioni più modeste. Originaria dell'Africa sub-sahariana, l'adulto possiede un carapace con scuti chiari al centro e più scuri verso l'esterno mentre il piastrone è color avorio. La pelle è di color marrone chiaro, gli arti sono tozzi e forti e ricoperti da scaglie molto pronunciate; a livello degli arti inferiori sono presenti tubercoli cornei caratteristici e facilmente visibili. Il suo habitat di origine è rappresentato da savane e boscaglie tipiche degli ambienti semi-desertici ed aridi dove le temperature raggiungono valori molto elevati durante il giorno, l'escursione termica è notevole, il tasso di umidità bassissimo intervallato da forti precipitazioni con carattere stagionale. Oltre alle dimensioni il dimorfismo sessuale è dato dal piastrone concavo, dalla coda di maggiori dimensioni e dagli scuti anali del piastrone che formano un angolo più ottuso nel maschio rispetto alla femmina. Trattandosi di una specie tropicale non effettua il letargo, poiché alle sue latitudini di origine le temperature si mantengono più o meno costanti durante tutto l'anno, ma può “estivare” e cioè rifugiarsi in tante scavate nel terreno per sfuggire alle temperature troppo elevate: non si tratta di un letargo bensì di un periodo di inattività  (Figg. 1, 2 e 3).

Geochelone sulcata

Regno: Animale
Phylum: Cordata
Subphylum: Vertebrata
Classe: Reptilia
Ordine: Testudines
Sottordine: Cryptodira
Famiglia: Testudinidae
Genere: Geochelone
Specie: Geochelone sulcata





L'alimentazione di G. sulcata è esclusivamente vegetariana e deve prevedere alimenti ad elevato contenuto di fibra e soprattutto di calcio, eventualmente associati ad integratori ad integratori soprattutto in giovane età, per far fronte alle esigenze derivanti dalla rapida crescita cui le strutture ossee di questo chelone sono sottoposte; la razione deve essere composta prevalentemente da buon fieno integrato con erbe di campo, trifoglio ed erba medica mentre ortaggi e frutta devono essere ridotti al minimo e se possibile, soprattutto quest'ultima, esclusi dalla sua razione.

La maturità sessuale viene raggiunta non prima dei 4-5 anni di età ed una lunghezza compresa tra 30 e 40 cm. L'accoppiamento è piuttosto violento con il maschio che insegue, sperona e morde la femmina. La femmina depone le uova scavando un nido profondo almeno una ventina di centimetri e scegliendo un posto riparato ma esposto al sole. Le giovani tartarughe usciranno dall'uovo dopo un'incubazione molto variabile compresa tra i 2,5 e i 5 mesi a temperature comprese tra i 28-31°C. Le uova misurano circa 4 cm e possono esserne deposte fino a 20-25 per covata per un totale di 4-5 deposizioni all'anno.

Le notevoli dimensioni che questo rettile può raggiungere impongono delle limitazioni per la sua corretta stabulazione in quanto il terrario è una soluzione praticabile solo nei primi anni di vita, quando i giovani cheloni possiedono ancora misure corporee modeste. Gli adulti necessitano di ampie superfici per cui è più facile allestire un recinto all'interno di una stanza piuttosto che un vero e proprio terrario. La temperatura del ricovero deve consentire un gradiente oscillante tra i 20 ed i 35°C per consentire al rettile di termoregolarsi. Accanto alle lampade riscaldanti è necessario fornire più di una fonte di raggi UVB e l'umidità deve essere mantenuta piuttosto bassa, inferiore al 60%. Un rifugio o tana di adeguate dimensioni deve sempre essere a disposizione e come substrato possono essere utilizzati sabbia, terriccio, fieno o paglia. La soluzione “al chiuso” deve essere necessariamente adottata durante le stagioni fredde mentre in estate è consigliabile allevare gli animali all'aperto fornendo loro dei ripari e delle zone in ombra. Una vaschetta d'acqua deve sempre essere a disposizione.


Geochelone sulcata è inserita in Appendice II CITES e in Allegato B del Reg. CE 1332/2005.

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