Carboplatino
- Disciplina: Oncologia
- Specie: Cane e Gatto
Il carboplatino è un sale del platino di seconda generazione largamente utilizzato in medicina veterinaria, sia nel cane sia nel gatto, per il trattamento di molti tumori solidi (sarcomi e carcinomi). Il carboplatino è stato introdotto in clinica con lo scopo di ridurre la nefrotossicità del cisplatino, mantenendo una simile efficacia antitumorale.
STRUTTURA CHIMICA E PROPRIETA' FARMACOCINETICHE
Il carboplatino è costituito da un atomo di platino complessato con due molecole di ammoniaca e due esteri carbossilici. In confronto al cisplatino, il arboplatino è più stabile (quindi meno reattivo) e meno tossico. Dopo somministrazione endovenosa, i livelli plasmatici di carboplatino decadono in modo bifasico seguendo una cinetica di primo ordine. Circa l’85% si lega alle proteine plasmatiche entro 24 ore dalla somministrazione. Il carboplatino viene escreto attraverso la filtrazione glomerulare; dopo 24 ore dalla somministrazione è eliminato circa il 70% del farmaco, soprattutto in forma non modificata.
MECCANSIMO D'AZIONE
All’interno delle cellule neoplastiche, il carboplatino forma complessi reattivi che si legano a gruppi nucleofilici di DNA, provocando legami a ponte inter-catena e intra-catena e legami DNA-proteine, determinando apoptosi e inibizione della crescita cellulare. Il carboplatino è un agente fase-aspecifico.
MECCANSIMO DI RESISTENZA
I principali meccanismi che conducono alla resistenza delle cellule neoplastiche al carboplatino sono: alterazione del trasporto e/o ridotto accumulo del carboplatino all’interno della cellula, aumentato efflusso e meccanismi più efficienti di riparazione dei danni provocati dal carboplatino sul DNA.
INDICAZIONI CLINICHE E DOSAGGIO
Il carboplatino è indicato per il trattamento di osteosarcoma, melanoma, carcinoma uroteliale, fibrosarcoma, carcinoma squamocellulare, carcinoma tonsillare, mesotelioma, carcinomatosi. Prima della somministrazione di carboplatino, non è necessaria alcuna idratazione.
Nel cane, è somministrato alla dose di 260-300 mg/m2 per via endovenosa ogni 3-4settimane. Il carboplatino deve essere diluito con rapporto 1:10 con destrosio al 5%. Il carboplatino può anche essere somministrato per via intracavitaria per il trattamento di mesotelioma, carcinomatosi e sarcomatosi alla dose di 300 mg/m2 diluito in destrosio 5% con rapporto 10 mg/ml; la soluzione così ottenuta deve essere diluita ulteriormente con un rapporto 1 ml/4,5 kg. Prima e dopo la somministrazione di carboplatino, è necessario instillare un volume analogo di soluzione fisiologica.
Nel gatto, il carboplatino è somministrato alla dose di 240 mg/m2 EV ogni 3-4 settimane. Deve essere diluito con rapporto 1:10 con destrosio 5%.
TOSSICITÀ
Gli effetti indesiderati del carboplatino si ripercuotono sui seguenti organi e apparati:
- midollo osseo: mielosoppressione reversibile e cumulativa (neutropenia, trombocitopenia) correlata a clearance renale. I pazienti con alterata funzionalità renale sono più soggetti a mielosoppressione.
- apparato gastroenterico: tossicità di lieve entità (nausea, vomito, inappetenza).
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