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Chirurgia orale piezoelettrica

  • Disciplina: Odontostomatologia
  • Specie: Cane e Gatto

La chirurgia piezoelettrica è un’innovativa tecnica applicabile nel campo della chirurgia ossea odontostomatologica, della neurochirurgia, della chirurgia vertebrale e in molti altri settori. Con questa metodica è possibile portare a termine interventi di chirurgia ossea della mandibola e della mascella in modo più conservativo, meno traumatico per il paziente e con un decorso postoperatorio migliore rispetto alla chirurgia tradizionale effettuata con scollaperiostio, scalpelli, seghe o altro. Gli ultrasuoni delle unità destinate alla chirurgia piezoelettrica sono stati specificamente studiati per il taglio del tessuto osseo con minimo danneggiamento dei tessuti molli. Le oscillazioni ad alta frequenza comprese tra 24.000 e 36.000 Hz, modulate a bassa frequenza tra 10 e 60 Hz, consentono un taglio efficiente e controllato e migliorano la guarigione dei tessuti.

Grazie all’irrigazione continua, questa metodologia permette di sezionare, levigare e rimuovere i tessuti ossei mantenendo bassa la temperatura, ridotto il traumatismo e consentendo un’ottima visibilità del campo operatorio. Diversi lavori scientifici hanno dimostrato come la qualità di guarigione delle ferite ossee sia concretamente migliore e più rapida rispetto a quella che si osserva negli interventi effettuati con le tecniche tradizionali.

Le caratteristiche degli apparecchi per la chirurgia piezoelettrica sono:

  • Taglio micrometrico per la massima precisione chirurgica e sensibilità intraoperatoria.
  • Taglio selettivo per ridurre al minimo il danno ai tessuti molli, massimizzando la sicurezza sia per l’operatore sia per i pazienti.
  • Effetto cavitazionale per la massima visibilità intraoperatoria e un campo chirurgico esangue.

I sistemi tradizionali come scalpelli, frese ossivore o seghe da osso, quando vengono a contatto con le fibre nervose o con i vasi sanguigni, possono provocare danni permanenti, mentre i sistemi piezoelettrici non determinano danni in caso di contatto occasionale involontario con le fibre nervose, in quanto questi apparecchi non incidono i tessuti molli; inoltre, c’è un’evidenza istologica delle differenze di taglio tra i vari strumenti (Figg. 1a, 1b e 1c - Per gentile concessione di Mectron®) (video 1, 1b e 1c - Per gentile concessione di Mectron®) che prova la superiorità del taglio piezoelettrico.



 
   

In campo medico odontoiatrico questa tecnica è suggerita in tutta la chirurgia: dalla paradontologia all’endodonzia chirurgica, dall’implantologia alla chirurgia estrattiva, dall’ortodonzia chirurgica alla chirurgia ricostruttiva, ecc. In odontostomatologia veterinaria, la chirurgia piezoelettrica è di grande ausilio nella chirurgia maxillofacciale (video 4, 5 e 6), nelle estrazioni dentali (video 7), nelle biopsie ossee (Figg. 2a, 2b, 2c e 2d) ecc.




La chirurgia oncologica maxillofacciale, pur essendo più lenta rispetto ai sistemi tradizionali, trae grandi benefici dalla tecnica piezoelettrica, perché l’effetto cavitazionale restituisce un campo chirurgico in sostanza esangue, i tagli sono netti ed è possibile levigare i margini ossei in maniera efficace. Inserti per chiruriga maxillofacciale: Figg, 3, 4, 5, 6 e 7.

Nelle estrazioni, soprattutto in quelle chirurgiche e quelle dei denti anchilotici, il sistema piezoelettrico permette un’agevole alveolotomia senza alcun danneggiamento dei tessuti molli e il getto di fisiologica, necessario per il raffreddamento, consente la detersione del sito chirurgico e garantisce un’ottima visibilità. Inserti per esrtrazioni dentali: Figg. 8, 9, 10, 11 e 12.

Negli interventi di paradontologia, raramente praticati in veterinaria a causa della difficoltà obiettiva di conservare il lavoro con l’igiene domiciliare, comunque, quando la si pratica, l’utilizzo della piezochirurgia garantisce un’azione veramente delicata con massima conservazione dei tessuti parodontali posti a sostegno dell’elemento naturale.

UTILIZZO E PRECAUZIONI


Prima di utilizzare una nuova attrezzatura è necessario comprenderne il principio di funzionamento, i campi d’utilizzo, i limiti e, non per ultimo, leggere attentamente il manuale d’istruzioni. Anche gli apparecchi destinati alla piezochirurgia non sfuggono a queste regole, in particolare, con questi strumenti, è necessario porre l’attenzione ai seguenti punti.

  • Gli nserti sono molto costosi e, quindi, devono essere conservati in appositi raccoglitori autoclavabili (Figg 13 e 14), se possibile suddivisi per campo d’utilizzo.

  • Gli inserti devono essere serrati correttamente sul manipolo con l’apposita chiave dinamometrica (Figg. 15 e 16) (video 8).

 

    • La pompa peristaltica che fornisce l’irrigazione del campo operatorio deve essere provata prima dell’intervento, la sacca di soluzione fisiologica piena e il deflussore collegato al cordone d’alimentazione del manipolo.
    • L’apparecchio deve essere settato per l’evento chirurgico che si intende eseguire (chirurgia maxillofacciale, estrazioni, parodontologia, ecc.) e per il tessuto che si intende aggredire.
    • Lavaggio: la soluzione salina utilizzata per il raffreddamento quando si essicca cristallizza all’interno del manipolo e dei tubi interni cagionando il funzionamento dell’apparecchio, quindi, quando si termina il lavoro è necessario fare 2 – 3 cicli di lavaggio con acqua demineralizzata (Video 9). Il manipolo e il cordone devono essere lavati, asciugati e riposti in un luogo pulito e asciutto oppure imbustati assieme al supporto del manipolo e sterilizzati in autoclave.
    • Nella preparazione del set, prima della sterilizzazione, bisogna prestare attenzione di includere tutto ciò che è necessario (Video 10). I manipoli utilizzati per la piezochirurgia, al pari delle turbine e dei micromotori, presentano parti cave: per la loro corretta sterilizzazione in buste sono richieste autoclavi di classe “B” o superiore.

Bibliografia


  1. Vercellotti T. Technological characteristics and clinical indications of piezoelectic bone surgery. Minerva Stomatologia 2004;53:207-14.
  2. Rud J, Andreasen JO, Jensen JE. Radiographic criteria for the assessment of healing after endodontic surgery. Int J Oral Surg 1972;1:195-214.
  3. Kim S, Kratchmann S. Modern endodontic surgery concepts and pratice: a review. J Endod 2006;32:601-23.
  4. Robiony M, Polini F, Costa F, Vercellotti T, Politi M. Piezoelectric bone cutting in multipiece maxillary osteotomies. J Oral Maxillofacial Surg 2004;62:759-761.
  5. Stubinger S, Kuttenberger J, Filippi A, Sader R, Zeilhofer HF. Intraoral piezosurgery: preliminare results of a new technique. J Oral Maxillofac Surg 2005;63:1283-7.
  6. Cohen S. Burns RC. Pathways of the pulp, 8ht ed. 2002, Mosby St. Louis.
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